venerdì, 17 Maggio , 2024
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Quando il golf è una scommessa: a tu per tu con Filippo Marchi

Nel mondo dello sport, la passione e la determinazione sono la chiave di volta per il successo. In un’intervista esclusiva, abbiamo avuto il piacere di parlare con Filippo Marchi, un promettente golfista italiano cresciuto nella “cantera” dell’Olgiata Golf Club di Roma. La squadra giovanile del noto circolo si è aggiudicata proprio nello scorso agosto 2023 il Campionato Nazionale Ragazzi Under 18 a Squadre/Trofeo Emilio Pallavicino. Sulle 18 buche del Golf Club Verona, Filippo Marchi, Lorenzo Lombardozzi, e i fratelli Biagio e Giampaolo Gagliardi, sono stati i protagonisti assoluti del torneo, vinto con un vantaggio di 12 colpi. Un risultato importante, che abbiamo avuto il piacere di ripercorrere insieme a Filippo durante la nostra chiacchierata all’Olgiata Golf Club.

Intervista a Filippo Marchi

Filippo, siamo entusiasti di incontrarti e vorremmo iniziare subito da questa strabiliante vittoria del tuo team, il team dell’Olgiata, al Campionato Nazionale Ragazzi under 18/Trofeo Emilio Pallavicino. Sono passati alcuni mesi, era agosto, ma raccontaci a freddo che esperienza è stata!

“Partecipare al Campionato Nazionale è stata un’esperienza indimenticabile, che ha segnato un punto di svolta nella mia carriera di golfista. Vincere questo torneo, il mio primo trionfo a livello nazionale, è stato qualcosa di straordinario. Rappresentare il club dell’Olgiata, il luogo dove ho coltivato la mia passione e sviluppato le mie abilità, ha reso il successo ancora più significativo e inoltre condividere questa vittoria con i miei amici, con i quali ho un legame profondo, ha aggiunto un valore emotivo speciale a questo traguardo. Ogni momento di quella competizione, dalle sfide in campo alle celebrazioni con la squadra, è stato ricco di emozioni e mi ha fatto apprezzare ancora di più il bellissimo sport del golf e lo spirito di squadra che lo caratterizza.”

Parliamo dell’inizio del tuo percorso con la Squadra Nazionale. Dove e in quale occasione hai incontrato per la prima volta i tuoi attuali compagni di squadra? Quali sono stati i primi momenti insieme e come ha avuto inizio questa grande amicizia?

“La prima volta che ho incontrato i miei compagni di squadra è stata qui, all’Olgiata Golf Club, un luogo speciale dove ho subito avuto l’occasione di costruire nuove amicizie fondamentali per la mia vita e la mia carriera nel golf. Già dai primi scambi di battute sul campo da golf, le prime partite giocate insieme e la condivisione delle nostre esperienze e aspirazioni ho costruito alcuni legami forte, quasi familiari, che vanno oltre il semplice sport.”

L’ultimo anno, il 2023, è stato anche caratterizzato da una tua importante esperienza all’estero, in Inghilterra. Vuoi raccontarcela?

“Assolutamente! E’ stata la mia prima competizione internazionale in Inghilterra con la Squadra Nazionale Italiana, un’esperienza che non dimenticherò mai! Indossare i colori della mia nazione e competere su un percorso così importante è stato incredibilmente gratificante. Non solo ho avuto l’opportunità di mettermi alla prova contro alcuni dei migliori giovani golfisti, ma ho anche giocato davvero bene, condizione che ha aumentato ulteriormente la mia fiducia. Ricordo ogni round di quella competizione come se fosse ieri, e ogni colpo che ho effettuato lì ha contribuito a formare il giocatore che sono oggi.”

Filippo Marchi sul campo dellOlgiata 1
Filippo Marchi sul campo dell’Olgiata

Riveliamo qualche notizia in più su questa gara a chi conosce poco il golf, che ne dici? Si tratta del Carris Trophy

“Sì esatto. La gara si è svolta a fine luglio (ed è anche conosciuta con il nome di Trofeo Carris, il campionato inglese di golf Under 18 per dilettanti, fondato nel 1935 e considerato un importante evento nel golf giovanile, ndr). Il primo giorno non è andato benissimo, ma poi con pazienza e costanza sono riuscito a crescere e migliorare. È stata un’esperienza bellissima, la mia prima volta all’estero a rappresentare l’Italia. Il trofeo si è disputato al Moor Park Golf Club di Rickmansworth, dal 25 al 28 luglio, e il team azzurro era composto da me, Luca Memeo, Giovanni Manassero, Giorgio Celani, Luca Rimauro, Lorenzo Lombardozzi, Riccardo Tosi, Luca Cavalli e Filippo Zeroli.

Sei un giovanissimo golfista, ma anche uno studente. Che liceo frequenti?

“Frequento il liceo scientifico Massimo, all’Eur.”

Come organizzi il tuo tempo, e quanto spesso riesci a frequentare il golf club?

“Effettivamente, non abitando vicino all’Olgiata, devo organizzarmi bene le giornate. Durante i fine settimana, dedico gran parte del mio tempo al golf, venendo al club quasi ogni giorno. Questo diventa il mio rifugio, dove posso concentrarmi completamente sullo sport che amo. In estate, approfitto delle vacanze scolastiche per trascorrere ancora più tempo qui, praticamente tutti i giorni, affinando le mie abilità e partecipando a sessioni di allenamento più intense. Durante l’inverno, invece, i miei impegni scolastici limitano la mia presenza al club principalmente al venerdì, sabato e domenica. Ad oggi, potrei dire che la mia è una vita da “pendolare”, nella quale cerco di sfruttare al meglio ogni momento che posso per passarlo sul campo!”.

Da quanti anni giochi a golf?

Ho iniziato a giocare a golf circa 10 anni fa. Da giovanissimo vivevo a Malta con la mia famiglia, e la mia avventura in questo sport è iniziata proprio lì, grazie all’incoraggiamento di un amico. È stato lui a farmi scoprire la bellezza di questo gioco. Una volta tornato in Italia, ho avuto l’opportunità di iniziare a frequentare l’Olgiata Golf Club, e di prendere lezioni con Carlo Basciu: un’esperienza fondamentale per la mia crescita golfistica! Il giusto maestro fa una grande differenza per un giovane golfista. Le lezioni con lui non sono state solo un apprendimento tecnico, ma una vera e propria scoperta della mia passione per questo sport. Da allora è diventato una parte essenziale della mia vita, un percorso che ha plasmato non solo le mie abilità sportive ma anche la mia crescita personale.

La cosa che ti appassiona di più di questo sport, qual è?

“Mi piace molto giocare in squadra, competere e vincere in gruppo. Ci si sente bene, supportati e più ricchi quando si vivono certe emozioni con altri compagni di viaggio. E’ qualcosa che non puoi sostituire con nient’altro! Poi c’è la competizione, che nel golf è ciò che attrae maggiormente. Questo sport non è solo una sfida contro gli altri giocatori, ma è soprattutto una sfida contro se stessi. Ogni volta che entro in campo, sento l’adrenalina e l’entusiasmo di superare i miei limiti e migliorare le mie prestazioni. Il golf richiede concentrazione, strategia e controllo, una chimica che rende ogni giro unico e avvincente.”

Wow, viene voglia di iniziare a giocare! Tu hai iniziato subito con il golf o hai praticato altri sport prima di questo?

“Durante la mia infanzia a Malta ho avuto l’opportunità di praticare sia il tennis che il golf. Entrambi gli sport hanno avuto un forte impatto su di me, ma al mio ritorno in Italia, ho dovuto fare una scelta difficile a causa degli impegni scolastici e del tempo limitato. Alla fine, ho optato per continuare con il golf. Questa decisione è stata guidata dalla mia passione crescente per il gioco e dalla sua unicità. Il golf, con la sua combinazione di sfide mentali e fisiche, ha finito con il catturare completamente il mio interesse!”

Intervistando i fratelli Gagliardi, tuoi compagni di golf qui all’Olgiata, ho appreso che vi divertite a fare piccole scommesse su chi vincerà durante i vostri allenamenti… e chi pagherà il caffè a tutti! E’ un modo per rendere il gioco più scherzoso e competitivo?!

Sì, ogni tanto ci sfidiamo a colpi di piccolissime somme o mettendo in palio proprio un caffè con gli amici! E’ più che altro un modo per divertirci, e ci rendiamo conto che aiuta anche nell’allenamento perché aggiunge un elemento goliardico e di competizione alle nostre sessioni di pratica, e ci aiuta anche a rimanere concentrati e motivati! Si tratta di stabilire piccoli obiettivi e sfide amichevoli che ci spingono a migliorare, mantenendo alto lo spirito di squadra in modo divertente. Anche io, come Biagio e Giampaolo, lo trovo assolutamente costruttivo.

Biagio Gagliardi Filippo Marchi Giampaolo Gagliardi 1
Biagio Gagliardi, Filippo Marchi, Giampaolo Gagliardi

Questo mi fa venire una particolare curiosità: come ti è sembrato il golf (e i golfisti) in Inghilterra rispetto all’Italia?

“Giocare in Inghilterra è stata un’esperienza diversa e arricchente. Ho notato che gli altri ragazzi contro cui ho avuto il piacere di giocare erano non solo estremamente abili, ma anche molto cordiali. Hanno creato subito un ambiente competitivo ma amichevole. Inoltre, ho trovato i campi da golf in Inghilterra sorprendentemente simili a quelli italiani, sia in termini di manutenzione che di design. Questa familiarità mi ha aiutato a sentirmi a mio agio e a concentrarmi sul mio gioco senza dover affrontare ostacoli inaspettati legati al campo.

Durante il gioco, come gestisci la pressione e lo stress?

“Ho un approccio particolare per gestire la pressione e lo stress nel golf. Parlo regolarmente con un mental coach, ma è un approccio molto diverso da una psicoterapia: è un’opportunità per esprimere le mie frustrazioni e ansie, liberandomi dallo stress accumulato. Questi incontri mi permettono di svuotare la mente e di tornare in campo con una maggiore forza interiore e concentrazione. È un aspetto che considero fondamentale nella preparazione, perché mi aiuta a mantenere l’equilibrio emotivo e a concentrarmi sul gioco.”

Quanto è importante la figura del tuo maestro, Carlo Basciu, qui al club?

“Carlo Basciu gioca da sempre un ruolo cruciale nel mio sviluppo come golfista. È molto più di un semplice insegnante di tecniche di golf: è un mentore e un consigliere. Con lui posso parlare di tutto, della vita e del mio gioco. I suoi consigli sono essenziali per affrontare, oltre le sfide di golf a livello competitivo, anche la mia vita in generale. E’ una guida fondamentale.”

Quindi è vero quel che si dice: il golf è un po’ come la vita, con le sue sfide e i suoi ostacoli. E’ difficile coniugare uno sport praticato a questo livello con la vita di tutti i giorni?

“Gestire il golf a livello competitivo insieme agli impegni quotidiani può essere impegnativo ma gratificante. Grazie alla flessibilità concessa dalla scuola, posso allenarmi costantemente e mantenere un equilibrio tra sport e studio. Richiede sacrifici, ma le passioni che coltivo contribuiscono a creare un bilanciamento positivo nella mia vita.

Credi che giocare a golf potrà diventare la tua professione?

“Spero di sì. Sto lavorando duramente per fare del golf la mia carriera professionale, cercando di bilanciare gli impegni scolastici con il mio impegno nello sport. È un obiettivo che mi fa sentire vivo, e al quale dedico molta energia.”

Ho un’ultima curiosità: hai un modello al quale ti ispiri nel golf?

“Sì, Rory McIlroy. Ho avuto l’onore di conoscerlo all’ultima Ryder Cup qui a Roma, e la sua dedizione e passione per il gioco mi hanno profondamente ispirato. Il modo in cui questi grandi campioni riescono a mantenere un forte senso di integrità è assolutamente motivante per me. Spero un giorno di poter seguire le sue orme.”

Ringraziando Filippo per aver condiviso con noi la sua appassionante esperienza, gli auguriamo di coronare le sue ambizioni e i suoi sogni per un luminoso futuro.

Foto: Roberto Scardoni

Virginia Rifilato
Virginia Rifilato
Giornalista, redattrice e copywriter. Direttrice del primo magazine dedicato ai circoli di golf italiani.
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