venerdì, 25 Aprile , 2025
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Il bridge, lo sport “della mente”, all’Olgiata Golf Club

Al circolo dell’Olgiata il golf non è l’unico sport praticato dai soci, come si potrebbe pensare. Il bridge, infatti, occupa un posto d’élite all’interno del circolo e spesso, come accaduto il pomeriggio di sabato 22 aprile, vengono organizzati tornei che richiamano numerosi bridgisti romani.

Una disciplina olimpica

Il bridge è una disciplina sportiva riconosciuta a livello olimpico, e l’Olgiata Golf Club ne rappresenta una delle sedi ufficiali, affiliata alla Federazione e al CONI. La partecipazione ai tornei di bridge presso il circolo dell’Olgiata è stata da sempre una prerogativa dei soli soci, ma dopo la pandemia, durante la quale l’Olgiata è sempre rimasto aperto avendo a disposizione locali molto ampi in cui organizzare il gioco, il circolo ha deciso di potenziare ulteriormente l’attività agonistica per aumentare la visibilità di questo gioco e accogliere nuovi giocatori esterni al club di golf. Questo di sabato 22 è stato quindi il primo torneo dei quattro in calendario aperti anche a giocatori esterni all’Olgiata Golf Club.

Pochi minuti prima dell’inizio del torneo, abbiamo avuto il piacere di sederci al tavolo insieme a due ospiti speciali: Luisa Pace, consigliere del Comitato Regionale Lazio (appartenente alla Federazione Italiana Gioco Bridge), e suo marito Marco Tarantino, i quali giocano a livello agonistico. Insieme, ci hanno illustrato il funzionamento di un torneo di bridge moderno. Niente più taccuini e penne, ma sistemi avanzati per tenere traccia dei punti e garantire una competizione equa.

Torneo di Bridge allOlgiata
La sala del torneo all’Olgiata Golf Club

Il bridge è un gioco in cui abilità e atteggiamento mentale sono fondamentali, e le regole sono concepite per mettere tutti i partecipanti allo stesso livello. Come? Grazie all’utilizzo delle “boards”, scatole contenenti le carte che sono suddivise per posizione, Nord, Sud, Est, Ovest di un tavolo. Le stesse carte, nelle stesse posizioni, vengono fatte girare di tavolo in tavolo, e i punti realizzati vengono registrati su un dispositivo collegato via modem a un computer. In questo modo, è possibile confrontare i risultati per determinare chi ha giocato meglio con quelle specifiche carte, riducendo così il fattore fortuna. Gran parte della popolarità del bridge è dovuta proprio alla forma delle “mani duplicate” che, attraverso appunto la duplicazione delle smazzate, consente di organizzare competizioni in cui i giocatori si confrontano sulle stesse distribuzioni di carte in modo che il ruolo della fortuna venga sensibilmente ridotto.

Alla domanda “Come avete iniziato?”, Marco risponde con candore: “All’università, giocando a tressette. Poi un nostro amico ci ha invitato a conoscere “un gioco più bello” (così ce lo aveva presentato!) e siamo approdati ad un gioco senza “atout”, senza le briscole, che è molto simile al tressette e ricorda alla lontana anche il bridge perché si gioca solo con le carte francesi. Le regole del gioco del bridge, pertanto, sono simili a quelle di altri giochi “a prese” (come per esempio proprio il tressette) con la particolarità che un giocatore che, come si dice, “si è aggiudicato il contratto”, muove anche le carte del compagno (detto “morto”) le quali sono distese sul tavolo e visibili a tutti. 

Il bridge, spiegato in poche parole, coinvolge quattro giocatori suddivisi in due coppie avversarie e si svolge in due fasi: la dichiarazione (o licitazione) e il gioco della carta. La dichiarazione si conclude con un contratto, ovvero con l’impegno di una delle due coppie di raggiungere un determinato numero di prese (partendo da un minimo di 6 prese), assumendo un particolare seme come briscola (atout) o giocando senza briscola (in francese: sans atout – abbreviato SA, in inglese: no trumps – abbreviato NT), a seconda del valore convenzionale attribuito alle singole carte.

Ma quanto tempo è necessario per diventare abili in questo sport?

Luisa e Marco ci assicurano che per iniziare a godersi il gioco basta poco tempo. Consigliano di partecipare a un corso introduttivo per acquisire le competenze di base. Per padroneggiare il gioco servono alcuni anni, ma per continuare a perfezionarsi, come in qualsiasi altro sport, il processo non ha mai fine. Loro stessi sono appassionati giocatori da 45 anni, e non hanno alcuna intenzione di smettere di imparare!

Il bridge, come afferma Luisa, è “lo sport della mente”, e non a caso alcune delle menti più brillanti del nostro tempo  hanno eletto il bridge a disciplina ideale per allenare la mente alle sfide della vita. L’aspetto mentale è centrale perché pensare in modo strategico, avere una buona memoria, comprendere rapidamente le carte nascoste, essere abili nel calcolo delle probabilità e affidarsi all’intuito per valutare le mosse degli avversari, è imprescindibile per raggiungere un buon risultato.

L’aspetto mentale è centrale perché pensare in modo strategico è imprescindibile per raggiungere un buon risultato.

Insegnare alle persone il corretto approccio mentale da assumere durante il gioco è di fondamentale importanza: una mano giocata male non può essere ripetuta, quindi è necessario imparare dagli errori e archiviarli per migliorare in futuro, proprio come nella vita. Al contrario, alcuni giocatori si scoraggiano dopo un primo insuccesso, e questo li porta inevitabilmente a incontrare maggiori difficoltà nel gioco.

Durante la fase conclusiva della nostra conversazione, Marco e Luisa ci hanno svelato di essere anche appassionati del golf. Marco ha messo in luce come i due sport, il bridge e il golf, condividano non solo un atteggiamento mentale improntato all’etica di gioco, ma anche la peculiare situazione dell’arbitro, che in un torneo non può avere “gli occhi” ovunque durante lo svolgimento della competizione. Pertanto, l’arbitro deve apprendere gli eventi dalla testimonianza dei partecipanti stessi, valutare le loro versioni e prendere una decisione. In entrambi gli sport, l’arbitro svolge anche un ruolo investigativo.

Come si è concluso, infine, questo torneo? E chi sono stati i vincitori di sabato 22 aprile nella sede dell’Olgiata Golf Club?

Il podio è stato così conquistato:

Linea N/S: Lo Moro-Decter,Tarantino-Rosciano, Pace-Brucculeri.

Linea E/O: Lo Cascio-Magrini, Bernabei-Della Seta, Maugeri-Saffioti.

Arrivederci al prossimo torneo!

Virginia Rifilato
Virginia Rifilato
Giornalista, redattrice e copywriter. Direttrice del primo magazine dedicato ai circoli di golf italiani.
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