Il golf italiano si sta rivelando un protagonista sempre più influente nel panorama turistico globale. Con eventi di prestigio come la Ryder Cup del 2023, il terzo evento sportivo al mondo per popolarità, l’Italia ha catturato l’attenzione internazionale.
L’impatto della Ryder Cup
L’impatto della Ryder Cup sul turismo golfistico è auspicabile, con previsioni che indicano un aumento del 15% di visitatori golfisti internazionali nell’anno successivo all’evento. Questa ascesa è supportata anche da iniziative di sostenibilità ambientale promosse dai circoli di golf e dalle politiche governative, come quelle del Marco Simone Golf Club, rendendo l’Italia un esempio di eco-compatibilità nel settore.
L’afflusso di appassionati provenienti da nazioni quali Germania, Svizzera e Stati Uniti, testimonia il richiamo internazionale che il paese esercita oggi nel golf, grazie anche a un’infrastruttura ricettiva che spazia dagli hotel alle strutture all’interno dei circoli golfistici. Il successo della Ryder Cup, che ha generato oltre 300 milioni di euro di attività economica nel settore dell’accoglienza turistica e commerciale in genere, e creato più di 2000 posti di lavoro, suppur solo per il periodo dell’evento per lo più, consolida ulteriormente l’immagine dell’Italia come destinazione golfistica convincente, con un impatto che si preannuncia duraturo sull’economia e sul prestigio del Paese in questo settore.
Il cambiamento
L’apertura al pubblico dei golf club notoriamente esclusivi riflette un cambiamento significativo nell’industria del golf. Prendendo come esempio il Castiglion del Bosco in Toscana, si osserva che questo club ha invece mantenuto la propria esclusività limitando il gioco ai soli membri e agli ospiti dell’hotel collegato, il Rosewood Castiglion del Bosco. Questo modello ibrido permette di offrire un’esperienza di golf di alta qualità, preservando l’esclusività tipica dei club privati e allo stesso tempo ampliando l’accessibilità ai non membri, incrementando così il turismo d’elite nella regione.
I circoli di golf aperti ad un pubblico esterno collaborano sovente con strutture ricettive di lusso, creando un’offerta integrata che attira un pubblico internazionale desideroso di combinare il turismo con l’esperienza del golf. Questa apertura selettiva contribuisce a promuovere il golf italiano come un’esperienza esclusiva, ma allo stesso tempo più inclusiva e accessibile a una clientela più ampia rispetto ai club riservati ai soli membri.
L’impatto sul turismo
L’impatto di questo approccio sul turismo italiano è tangibile. L’associazione tra golf e turismo è considerata un trampolino di lancio per il settore, che promette risultati notevoli. L’Italia si sta distinguendo come destinazione golfistica grazie alla disponibilità di orari di gioco anche nei campi più prestigiosi e alla prossimità di tali campi in cinque aree chiave del Paese. Inoltre, l’accostamento di esperienze sportive di alto livello con un’ospitalità eccellente offre ai turisti golfisti una completa esperienza di viaggio, dalla possibilità di giocare su campi progettati da famosi architetti alla fruizione dell’offerta artistica, culturale e gastronomica italiana.
Anche la crescente consapevolezza ecologica sta aumentando l’appeal del golf italiano, guidando i designer e i manager del settore verso il Biogolf, con la Ryder Cup che ha messo in luce l’importanza della sostenibilità e della manutenzione corretta dei campi da golf. Queste iniziative sono fondamentali per la valorizzazione del territorio e per l’incremento del turismo golfistico, rendendo i campi accessibili a tutti e contribuendo alla difesa del territorio italiano.
Un esempio emblematico, il Golf Club Perugia che, sotto la guida illuminata del suo presidente, Marco Angelini, si posiziona all’avanguardia nel panorama dei circoli italiani, incarnando un modello di accessibilità e sostenibilità ambientale. Angelini stesso espone la filosofia del club in una intervista esclusiva con il Circolo del Golf magazine: “Un circolo di golf vive essenzialmente intorno alla qualità e all’accessibilità del suo campo,” sottolineando l’importanza di un ambiente che sia fruibile e divertente per tutti i giocatori. La dedizione del club verso l’innovazione si evidenzia anche nel suo impegno sociale, come Angelini riporta: “l’impegno sociale è una delle nostre priorità“. Queste parole non solo testimoniano la passione per lo sport, ma rivelano anche l’ambizione di creare un luogo dove ogni membro e visitatore possa sentirsi parte di una famiglia allargata, impegnata in un futuro collettivo più verde e inclusivo.
Vantaggi e sfide
L’apertura dei club di golf al pubblico in Italia porta con sé una serie di vantaggi e sfide uniche. Tra i benefici principali, c’è l’opportunità di far crescere la reputazione e l’accessibilità dello sport, allineandosi con una tendenza più globale verso la sostenibilità e l’inclusività. Ad esempio, il GEO Foundation sottolinea come i club di golf possano avere un impatto positivo sulla comunità attraverso progetti come passeggiate nella natura e visite da parte delle scuole locali, senza che questi debbano essere necessariamente costosi. Inoltre, l’apertura dei campi da golf ai turisti e l’attività per attirare golfisti stranieri contribuiscono a cambiare la percezione del golf in Italia da uno sport d’élite a un’attività familiare più inclusiva.
D’altra parte, questi cambiamenti presentano anche sfide operative, come il mantenimento dell’esclusività e dell’identità del club mentre si cerca di essere più inclusivi e accessibili al pubblico. Il golf è tradizionalmente visto come uno sport elitario in Italia, con un pubblico benestante e portatore di uno specifico stile di vita. Circoli come l’Olgiata Golf Club evidenziano il valore dell’esperienza esclusiva, attirando sponsorizzazioni significative grazie alla loro reputazione e ai servizi offerti, il che può essere un vantaggio economico rilevante per i club e per l’economia locale.
Mentre i club aprono le loro porte a un pubblico più ampio, devono bilanciare questi aspetti con l’obiettivo di mantenere l’unicità e il prestigio associati al loro marchio. Questo include la gestione di iniziative che possono attirare nuovi membri e visitatori, mantenendo allo stesso tempo la qualità e l’esclusività delle esperienze che offrono.
La tendenza all’apertura al pubblico di club di golf privati potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per il turismo golfistico e per lo sport del golf nel Paese. Con l’esempio di Castiglion del Bosco che offre accesso ai soli ospiti dell’hotel e ai membri, si potrebbe vedere un aumento di tali offerte esclusive che combinano l’ospitalità di lusso con il golf. Questo modello potrebbe diventare una norma, favorendo l’integrazione tra il turismo alto spendente e l’esperienza golfistica. Se parallelamente altri club invece, magari pubblici, si sviluppassero maggiormente con la loro innata formula “aperta”, il panorama del golf italiano potrebbe evolversi verso un’offerta più inclusiva senza perdere contemporaneamente l’appeal dell’esclusività.