Il nome di Tommaso Perrino risuona oggi come un simbolo di eccellenza e resilienza nel panorama del golf internazionale. Un campione tra i campioni, la cui quinta vittoria all’Open d’Italia Disabili non è solo l’ennesimo sigillo di una carriera straordinaria, ma il capitolo più recente di una storia che trascende lo sport, diventando un’odissea personale di rinascita e determinazione. Prima di affermarsi come figura dominante nel golf paralimpico, Perrino era già un talento cristallino, una promessa del golf italiano che a soli 16 anni era già Campione Italiano giovanile e compagno di Nazionale di futuri fuoriclasse come Francesco Molinari. Il suo era un percorso tracciato, quello di un professionista destinato a calcare i green più prestigiosi del mondo.
Il destino, a volte, presenta sfide inaspettate che ridefiniscono ogni traiettoria. Per Perrino, questo momento di svolta arrivò nel 2001, in un terribile incidente stradale in motorino nella sua Livorno. Le conseguenze furono drammatiche: una frattura scomposta del femore e un accorciamento di tre centimetri della gamba destra, complicato negli anni da un’infezione batterica che ha lasciato l’arto atrofizzato. Quella che per molti sarebbe stata la fine di un sogno, per Tommaso si trasformò nel bivio che avrebbe ridefinito la sua avventura. Un periodo di dolorosa riabilitazione lo vide incrociare anche Roberto Baggio, allora impegnato nel recupero da un infortunio, un incontro che, seppur casuale, simboleggiava la comune lotta contro il dolore e la perseveranza. In quel momento di difficoltà, il richiamo del green, la sua passione di sempre, riemerse con una forza rinnovata, un “richiamo all’avventura” che lo avrebbe condotto su un nuovo, inaspettato percorso nel mondo del golf.
Il viaggio di trasformazione e le prove da superare
Il ritorno al golf per Tommaso non fu un semplice riprendere da dove aveva lasciato. Fu un atto di reinvenzione. La sua gamba, irrimediabilmente compromessa, lo costrinse a ripensare ogni aspetto del suo swing, a trovare nuove geometrie corporee, a far dialogare il suo corpo con una mente sempre più affinata. Questa fase di “prove da superare” lo vide dedicarsi anima e corpo non solo alla riabilitazione fisica, ma anche a un’intensa rieducazione tecnica. La sua determinazione era palpabile, e nel 2007, a dispetto delle avversità, Perrino ottenne un risultato incredibile: divenne un golfista professionista, a tutti gli effetti, dimostrando che la disabilità non era un ostacolo insormontabile, ma una condizione da integrare nella sua eccellenza atletica.
La vera svolta, nel contesto del golf paralimpico, arrivò per Tommaso solo nel 2019. Fu allora che scoprì il circuito di golf per persone con disabilità, un ambiente che gli offriva l’opportunità di competere ad armi pari e di misurarsi con atleti che, come lui, avevano affrontato e superato sfide immense. Quell’anno segnò l’inizio di una serie di successi sbalorditivi. Perrino iniziò a dominare il circuito nazionale, e la sua ascesa fu inarrestabile. I suoi titoli si moltiplicarono: Campione Italiano, Campione Europeo Individuale nel 2023, scalando rapidamente le classifiche mondiali EDGA (European Disabled Golf Association) fino a raggiungere posizioni di vertice. Ogni vittoria, ogni torneo, era una conferma non solo della sua maestria tecnica, ma anche della forza d’animo che lo contraddistingue.
Il suo percorso non è fatto solo di trionfi solitari. Tommaso Perrino è oggi il Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica della Federazione Italiana Golf, un ruolo che gli permette di condividere la sua esperienza e ispirare la prossima generazione di golfisti. La sua storia diventa così un faro per chi affronta sfide simili, dimostrando che con passione, dedizione e una mentalità resiliente, il golf può essere un cammino verso l’autonomia, il benessere e il raggiungimento di obiettivi straordinari, ribaltando ogni aspettativa.
La ricompensa e il ritorno, il lascito di un campione
Il culmine di questo percorso è la sua quinta vittoria all’Open d’Italia Disabili, un trionfo che lo ha consacrato ancora una volta come il re incontrastato del green inclusivo. Al Conero Golf Club, Tommaso Perrino ha dimostrato non solo una superiorità tecnica inequivocabile, ma una maestria nel gestire la pressione e una conoscenza profonda del campo che pochi possono vantare. Questa vittoria, l’ennesima, non è solo un trofeo in più nella sua bacheca, ma la ricompensa di anni di sacrifici, adattamenti e di una fede incrollabile nelle proprie capacità. È la conferma che, anche di fronte a sfide che avrebbero fermato la maggior parte delle persone, la passione e la dedizione possono portare a risultati eccezionali.
Ma la storia di Tommaso Perrino va oltre i titoli e i record. È un “ritorno con l’elisir” per la comunità del golf e per l’intera società. Come ambasciatore del golf paralimpico e Commissario Tecnico della Nazionale, Perrino insegna oltre a giocare, ispira e modella il futuro. Il suo esempio è un faro per i giovani che si avvicinano a questo sport, dimostrando che il golf è veramente accessibile a tutti e che la disabilità, pur essendo una parte della propria identità, non definisce il limite del proprio potenziale. La sua presenza sui campi internazionali e la sua visibilità mediatica contribuiscono a smantellare i pregiudizi e a promuovere una cultura dell’inclusione che travalica i confini dello sport. Un campione tra campioni, si può dire. Sportivi che insegnano che andare oltre i limiti può diventare una normalità. In un mondo in cui le barriere sono spesso mentali, la storia di Tommaso Perrino è un appassionante richiamo all’azione, un invito a guardare oltre l’apparenza, a riconoscere il talento in ogni forma e a credere che, con la giusta mentalità, ognuno possa diventare un campione.