Il golf, sport spesso associato a immagini di esclusività e campi immacolati, sta vivendo in Italia una trasformazione significativa, proiettandosi verso un futuro di maggiore inclusione e accessibilità. L’idea che il green sia un luogo per pochi sta cedendo il passo a una nuova consapevolezza: il golf è uno strumento potente per l’integrazione sociale, il benessere fisico e psicologico, e un veicolo per l’affermazione del diritto allo sport per tutti. Questa evoluzione non è frutto del caso, ma di un impegno crescente da parte di federazioni, circoli e, soprattutto, di atleti che, con la loro determinazione, dimostrano ogni giorno come le barriere possano essere superate, non solo sul campo da gioco ma nella vita. Al centro di questa dinamica c’è l’Open d’Italia Disabili, un evento che più di ogni altro incarna lo spirito di questa rivoluzione.
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Il golf, sport spesso associato a immagini di esclusività e campi immacolati, sta vivendo in Italia una trasformazione significativa, proiettandosi verso un futuro di maggiore inclusione e accessibilità. L’idea che il green sia un luogo per pochi sta cedendo il passo a una nuova consapevolezza: il golf è uno strumento potente per l’integrazione sociale, il benessere fisico e psicologico, e un veicolo per l’affermazione del diritto allo sport per tutti. Questa evoluzione non è frutto del caso, ma di un impegno crescente da parte di federazioni, circoli e, soprattutto, di atleti che, con la loro determinazione, dimostrano ogni giorno come le barriere possano essere superate, non solo sul campo da gioco ma nella vita.
Al centro di questa dinamica c’è l’Open d’Italia Disabili, un evento che più di ogni altro incarna lo spirito di questa rivoluzione. Giunto alla sua 25esima edizione, il torneo, svoltosi al Conero Golf Club di Sirolo (AN) dal 31 maggio al 1° giugno 2025, è molto più di una semplice competizione sportiva. È un manifesto vivente di come il golf possa essere un veicolo di empowerment e integrazione. La partecipazione di atleti da diverse nazioni e con varie disabilità, il supporto di importanti istituzioni come la Federazione Italiana Golf (FIG) e il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), e la presenza di testimonial di alto profilo, hanno consolidato l’Open come un appuntamento cruciale nel calendario sportivo italiano. Questo evento non solo celebra il talento agonistico, ma amplifica il messaggio di un golf accogliente, capace di abbattere stereotipi e di offrire a ogni persona la possibilità di esprimere il proprio potenziale sul green.
Dai dibattiti sul diritto allo sport alle eccellenze sul green
L’Open d’Italia Disabili al Conero Golf Club non è stato solo agonismo, ma anche un momento di profonda riflessione sull’importanza dell’inclusione nello sport. La Tavola Rotonda “Il diritto di accesso allo sport, il golf che unisce“, svoltasi in concomitanza con il torneo, ha riunito figure chiave del mondo sportivo e istituzionale italiano. Guidati da Cristiano Cerchiai, Presidente della Federazione Italiana Golf, e con interventi di rilievo come quelli di Gianmarco Tamberi, oro olimpico e figura ispiratrice, Fabio Luna (Presidente CONI Marche), Luca Savoiardi (Presidente CIP Marche) e Nicola Maestroni (Commissario Tecnico della Squadra Nazionale Paralimpica FIG), il dibattito ha toccato temi fondamentali: dall’importanza di eliminare le barriere fisiche e culturali all’urgente necessità di promuovere lo sport paralimpico come strumento di inclusione e sviluppo personale. L’obiettivo comune è chiaro: rendere il golf sempre più accessibile, celebrando la diversità e creando un ambiente accogliente dove ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale.
Sul green, intanto, la competizione ha offerto prestazioni eccezionali, testimoniando la crescente qualità del golf paralimpico italiano e internazionale. Tommaso Perrino, professionista livornese e campione europeo individuale nel 2023, ha scritto per la quinta volta il suo nome nell’albo d’oro del torneo, aggiudicandosi il 25° Open d’Italia Disabili e confermandosi anche Campione Italiano. Un successo che lo vede sempre più come Ambassador del Settore Paralimpico FIG. Accanto a lui, altri atleti hanno brillato: Andrea Plachesi ha trionfato nella categoria “Strokeplay pareggiata“, dimostrando la forza del talento forlivese. Alessandro Fava, golfista non vedente accompagnato da Andrea Signor, ha conquistato la categoria “Stableford” con un risultato che enfatizza come il golf sia uno sport davvero per tutti, adattabile a diverse disabilità grazie al sistema di handicap. Non sono mancati i successi femminili, con Alessandra Donati, vincitrice della categoria “Best Woman Standing 1” al G4D Open in Inghilterra nel 2024 e 2025, e Luisa Ceola, vincitrice nel 2023.
La presenza di atleti di calibro internazionale, come l’inglese Mike Browne (n°6 del ranking EDGA) e il tedesco René Schwenk (n°37), insieme alla belga Daphne van Houten e alla tedesca Jennifer Sraga, ha elevato il livello della competizione, consolidando l’Open d’Italia Disabili come un appuntamento di rilievo nel calendario del golf paralimpico europeo. Questo crescente fermento è sostenuto da una visione chiara della Federazione Italiana Golf, che attraverso il suo settore paralimpico e progetti specifici come “Golf4Autism” (mirato ai bambini con spettro autistico), si impegna a sostenere e agevolare la pratica del golf per un numero sempre maggiore di disabili in Italia. L’impatto sociale di queste iniziative è tangibile: il golf favorisce il miglioramento della salute fisica e mentale, lo sviluppo di abilità sociali, l’autonomia e l’integrazione, diventando un potente strumento di empowerment che permette ai partecipanti di gareggiare fianco a fianco con i normodotati. Sebbene statistiche precise sul numero esatto di golfisti disabili in Italia siano ancora in fase di consolidamento, la percezione è quella di un movimento in costante crescita, proiettato verso un futuro in cui il golf possa ambire anche all’inclusione nelle Paralimpiadi.
Il green come metafora di autonomia e riscatto
Il golf, con le sue sfide individuali contro il campo e contro sé stessi, si rivela una metafora potente della vita, soprattutto quando praticato da atleti con disabilità. Ogni colpo, ogni fairway, ogni green diventa un’occasione per superare un ostacolo, non solo fisico, ma anche mentale. L’Open d’Italia Disabili e la Tavola Rotonda che lo ha accompagnato hanno offerto una prospettiva illuminante su come questo sport possa essere molto più di un passatempo: è una palestra di vita, un veicolo di riscatto e un motore di cambiamento sociale. La Federazione Italiana Golf e i circoli che ospitano questi eventi non si limitano a fornire campi da gioco, ma costruiscono ponti, abbattendo pregiudizi e dimostrando che l’inclusione non è un’opzione, ma una responsabilità.
L’impegno di atleti come Tommaso Perrino, Andrea Plachesi e Alessandro Fava, insieme al supporto di figure istituzionali e testimonial di fama mondiale, disegna un futuro promettente. Il golf si sta scrollando di dosso l’etichetta di sport elitario per abbracciare un ruolo più ampio nella società, promuovendo valori di fair play, rispetto e, soprattutto, pari opportunità. La vera vittoria non è solo il punteggio sul tabellone, ma la capacità di ispirare, di dimostrare che la determinazione e la passione possono superare qualsiasi barriera. Il diritto di accesso allo sport, tanto discusso, trova nel golf per disabili una delle sue espressioni più complete e commoventi. È un invito a guardare al golf non solo come a un gioco, ma come a una disciplina che unisce, cura e abilita, un modello di eccellenza sportiva e umana che continua a colpire la bandiera dell’inclusione con ogni swing.