Il golf non è solo uno sport, ma un affare milionario. Dietro ogni campo si intrecciano interessi economici, sviluppo turistico e impatto ambientale. Quando un progetto per un nuovo campo da golf viene annunciato, il racconto è quasi sempre lo stesso: un’opportunità di crescita, un volano per il territorio, un investimento che porterà lavoro e visibilità internazionale. Ma è davvero così? Oppure, tra finanziamenti pubblici e privati, consumo di risorse e giochi di potere, ci sono elementi che meritano un’analisi più attenta?
Il progetto di Benevento: un’opportunità o un rischio?

A Benevento si discute sulla costruzione di un nuovo campo da golf, un’iniziativa che l’amministrazione locale ha presentato come una grande occasione di sviluppo per il territorio. Tuttavia, le opposizioni hanno sollevato più di un dubbio, chiedendo maggiore trasparenza sulle modalità di finanziamento e sugli impatti ambientali del progetto. In particolare, l’attenzione si è concentrata sull’uso delle risorse idriche: in un’area che già affronta periodiche crisi di siccità, destinare enormi quantità d’acqua alla manutenzione di un campo da golf è davvero sostenibile? Ma non è solo una questione di acqua. Chi finanzia il progetto? Quali saranno i costi per la collettività? E, soprattutto, a chi porterà benefici reali? Il caso di Benevento non è isolato: in Italia e all’estero, progetti simili hanno spesso sollevato interrogativi su equilibri economici e ambientali. Per capire meglio cosa si cela dietro a queste operazioni, analizzeremo numeri, dati e precedenti, per offrire un quadro più chiaro e completo su questa vicenda.
Il golf come volano economico: davvero?
Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un rinnovato interesse verso il golf, non solo come disciplina sportiva, ma anche come strumento di sviluppo economico e turistico. Eventi di rilevanza internazionale, come la Ryder Cup 2023 tenutasi a Roma, hanno evidenziato il potenziale impatto positivo di questo sport sull’economia locale. La manifestazione ha generato un indotto economico aggiuntivo di 262 milioni di euro, con 318.000 pernottamenti commerciali che hanno fruttato 34 milioni di euro al settore ricettivo locale. Inoltre, il 19% dei visitatori ha prolungato il soggiorno, e due terzi degli spettatori hanno espresso l’intenzione di tornare in Italia nei successivi 12 mesi.
Questo trend ha stimolato l’avvio di nuovi progetti golfistici in diverse regioni italiane. Ad esempio, in Basilicata, è in fase di sviluppo un circuito golfistico che prevede la creazione di tre campi da 18 buche e tre da 27 buche lungo l’arco ionico materano, da Nova Siri a Metaponto. Questo progetto mira a trasformare vaste aree costiere in lussureggianti percorsi verdi, con l’obiettivo di attrarre turisti e appassionati da tutto il mondo.
Analogamente, il resort di Castelfalfi in Toscana ha intrapreso un ambizioso progetto di ristrutturazione, affidando al celebre designer Tom Fazio la realizzazione di un nuovo campo da golf. Questo intervento non solo arricchirà l’offerta sportiva della struttura, ma creerà anche oltre 40 nuove opportunità di lavoro, rafforzando l’economia locale e valorizzando il territorio circostante.
Tuttavia, l’espansione dell’infrastruttura golfistica solleva anche questioni legate alla sostenibilità ambientale e all’uso delle risorse naturali. I campi da golf, se non progettati e gestiti con criteri ecocompatibili, possono esercitare una pressione significativa sull’ambiente, in particolare per quanto riguarda il consumo idrico e l’uso del suolo. È quindi fondamentale che lo sviluppo di nuovi impianti sia accompagnato da studi di impatto ambientale rigorosi e dall’adozione di pratiche sostenibili, come l’utilizzo di varietà di erba a basso consumo idrico e sistemi di irrigazione efficienti.
In conclusione, mentre il golf rappresenta una potenziale leva per lo sviluppo economico e turistico delle regioni italiane, è essenziale bilanciare le opportunità di crescita con la tutela dell’ambiente e delle risorse locali. Solo attraverso una pianificazione attenta e sostenibile sarà possibile sfruttare appieno i benefici di questo sport, garantendo al contempo la conservazione del patrimonio naturale del Paese.
Espansione dei Campi da Golf in Italia: opportunità e sfide territoriali
Ecco allora crescere l’interesse verso lo sviluppo di nuovi campi da golf, con progetti che mirano a valorizzare territori spesso poco conosciuti e a promuovere il turismo sportivo. Tuttavia, l’espansione di queste infrastrutture solleva questioni legate allo sfruttamento del territorio e alla sostenibilità ambientale.
Un esempio significativo è il progetto del Tierra Samnium Golf Club a Benevento, che prevede la costruzione di un campo da golf all’avanguardia con una club house elegante e strutture ricettive. Questo progetto ambizioso mira a rivoluzionare l’offerta turistica del Sud Italia, attirando appassionati da tutto il mondo e contribuendo allo sviluppo economico locale.
Parallelamente, la Basilicata ha avviato un progetto per creare un circuito golfistico lungo l’arco ionico materano, da Nova Siri a Metaponto. Questo piano prevede la realizzazione di tre campi da 18 buche e tre da 27 buche, trasformando vaste aree costiere in percorsi verdi. L’obiettivo è attrarre turisti e appassionati, stimolando l’economia locale attraverso il turismo golfistico. Tuttavia, l’espansione dei campi da golf richiede una pianificazione attenta per bilanciare lo sviluppo economico con la tutela ambientale. Il consumo di risorse, in particolare l’acqua, e l’impatto sul paesaggio sono aspetti cruciali da considerare. Progetti come il “50 Ryder Compact BioGolf”, presentato in Senato, mirano a creare campi da golf sostenibili all’interno di aree degradate, promuovendo la valorizzazione del territorio e l’inclusione sociale.
In conclusione, mentre lo sviluppo di nuovi campi da golf in Italia offre opportunità significative per il turismo e l’economia locale, è fondamentale adottare strategie che garantiscano la sostenibilità ambientale e il rispetto del territorio. Solo attraverso una pianificazione equilibrata sarà possibile coniugare crescita economica e tutela ambientale, assicurando benefici duraturi per le comunità locali.