Una storia di sogni, speranze e passione che porta alla nascita di una leggenda. Francis Ouimet, un giovane amatore americano, si erge contro ogni aspettativa e cambia per sempre il corso del golf negli Stati Uniti. L’US Open del 1913 fu il palcoscenico di un dramma sportivo destinato a rimanere negli annali della storia del golf.
1913. Brookline, Massachusetts
Brookline, Massachusetts, 1913. In una piccola casa vicino al The Country Club, viveva Francis Ouimet, un ragazzo di umili origini, ma con un talento innato per il golf. Grazie alla sua determinazione e al suo amore per il gioco, Ouimet si fece strada nel mondo del golf, vincendo il Massachusetts Amateur, il suo primo titolo significativo, all’età di appena 20 anni.
La storia prende una svolta inaspettata quando Robert Watson, presidente della United States Golf Association, decide di invitare Ouimet a partecipare all’U.S. Open del 1913. Il torneo si sarebbe svolto proprio sul campo che Ouimet conosceva meglio: Il Country Club di Brookline. Il giovane amatore accetta l’invito, ignaro del fatto che il suo destino stava per cambiare per sempre.
Sul campo, Ouimet si trova a sfidare due dei più grandi campioni dell’epoca: gli inglesi Harry Vardon e Ted Ray. Entrambi erano considerati imbattibili, e il giovane americano non aveva nulla a che vedere con loro, almeno secondo gli esperti. Questo passaggio della storia di Oumet ricorda alla lontana il film “La leggenda di Bagger Vance” (tratto dall’omonimo romanzo). Sia Francis Ouimet che Rannulph Junuh, protagonista del film, si trovano a competere contro campioni affermati del loro tempo. Ouimet affronta Harry Vardon e Ted Ray, mentre Junuh sfida il grande giocatore americano Walter Hagen e l’indiscusso campione britannico Bobby Jones.
In entrambi i casi, nonostante ogni ragionevole dubbio, il destino aveva altri piani per loro.
Nella nostra storia, partito in svantaggio, dopo quattro giri regolamentari, Ouimet riesce a pareggiare il punteggio dei due campioni britannici, portando la competizione a un playoff di 18 buche. Contro ogni pronostico, l’amatore americano prevale sui due grandi campioni inglesi, diventando il più giovane vincitore dell’US Open fino a quel momento. La sua vittoria fu un incredibile stravolgimento ai danni dei suoi avversari, e la notizia fece scalpore, conquistando le prime pagine delle testate giornalistiche nazionali.
La tenacia di Ouimet
La vittoria di Ouimet non fu solo un trionfo personale, ma segnò un momento storico per il golf americano. Dimostrò che i giocatori americani potevano competere e vincere contro i migliori golfisti del mondo. Il successo di Ouimet contribuì a diffondere la popolarità del golf negli Stati Uniti e a rendere questo sport accessibile a un pubblico più ampio.
Nel corso della sua carriera, Ouimet vinse numerosi altri tornei e fu il primo americano eletto Capitano del Royal and Ancient Golf Club of St. Andrews. Tuttavia, il suo più grande desiderio rimase sempre quello di rimanere amatore per tutta la sua carriera. In una delle decisioni più controverse della storia del golf, la USGA gli strappò il suo status di amatore nel 1916, ma Ouimet non mostrò mai rancore e continuò a servire il golf con passione e dedizione.
La storia di Francis Ouimet è un racconto di tenacia, talento e amore per il golf. Nonostante le avversità e le controversie, Ouimet dimostrò di essere un vero campione, sia dentro che fuori dal campo. Dopo aver prestato servizio nell’esercito americano, Ouimet tornò al golf e continuò a collezionare successi, vincendo il suo secondo U.S. Amateur Championship nel 1931.
Oltre ai suoi numerosi successi sportivi, Ouimet contribuì attivamente alla crescita e allo sviluppo del golf, prestando servizio in diversi comitati e giurie sportive nel corso degli anni. Fu membro del Charles River Country Club e del Woodland Golf Club, entrambi nel Massachusetts, e il suo nome è stato inserito in molte delle più prestigiose Hall of Fame del golf. In suo onore, gli è stata intitolata una sala nel USGA Museum.
Un racconto tutto da leggere
La storia di Ouimet è stata raccontata in diversi libri e documentari, tra cui il libro “The Greatest Game Ever Played” di Mark Frost, che è stato successivamente adattato in un film omonimo nel 2005, diretto da Bill Paxton. Il libro esordisce con queste due emblematiche citazioni:
Golf develops the good qualities of a man’s nature and softens the poor
“Il golf sviluppa le buone qualità della natura umana e attenua quelle cattive. È un costruttore e sviluppatore di carattere senza eguali. È un livellatore di rango e classe, dove ricchi e poveri si incontrano su un terreno comune. Coltiva la pazienza e la resistenza di fronte all’avversità e, allo stesso tempo, mantiene vive le fiamme della speranza.”
ones. It is a developer and builder of character without a peer. It is a lev-
eler of rank and class, where rich and poor meet on common ground. It
cultivates patience and endurance under adversity and yet keeps alive the
fires of hope.
Eddie Lowery
Keep your head down, and keep your eye on the ball.
“Tieni la testa bassa e mantieni lo sguardo sulla palla.”
Walter J. Travis
La vita e la carriera di Francis Ouimet offrono lezioni preziose ai golfisti di oggi: l’importanza della passione, della perseveranza e dell’umiltà nel perseguire i propri sogni.
In questo articolo, abbiamo raccontato la straordinaria storia di Francis Ouimet e il suo impatto sul golf americano. La sua vittoria all’U.S. Open del 1913 è un momento indimenticabile nella storia dello sport e un esempio di come la determinazione e il talento possano superare ogni ostacolo. Il racconto di Ouimet è un’ispirazione per golfisti e appassionati di sport di tutto il mondo, un promemoria che, a volte, i sogni possono diventare realtà. Continua a seguire Il Circolo del Golf, altre storie verranno raccontate. Storie di golf, storie di grandi valori sportivi.