giovedì, 20 Novembre , 2025
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Il Golf Club Milano tra tradizione e futuro: un laboratorio per il rilancio del golf italiano

Il Golf Club Milano è oggi al centro di uno dei processi più significativi per il futuro del golf italiano, un percorso che intreccia memoria, visione e una strategia sportiva che punta a riportare il movimento nazionale verso standard internazionali più alti. Nel Parco Reale di Monza, dove il circolo compirà un secolo nel 2028, sta prendendo forma una progettualità che combina storia e modernità, riaffermando il ruolo di questo club come uno dei motori dell’identità golfistica del Paese.


Un secolo di storia immerso nel parco più grande d’europa

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Pochi contesti in Italia offrono una cornice estetica e simbolica paragonabile al Parco di Monza, con i suoi oltre 700 ettari interamente recintati – il parco cintato più grande d’Europa. In questo ecosistema naturale, il Golf Club Milano ha costruito un’identità unica: un club storico, con un patrimonio di aneddoti, personalità e scelte strategiche che hanno contribuito a definire l’evoluzione del golf nazionale.

Le origini del circolo risalgono al 1928, anno della sua fondazione. Tra i promotori figuravano figure chiave dell’imprenditoria e della cultura italiana, come Giorgio Enrico Falck, industriale illuminato, e il senatore Giuseppe Bevione, considerato uno dei veri pionieri del movimento golfistico in Italia.
Negli anni Cinquanta arrivò la svolta decisiva: la presidenza di Gianni Albertini, capace di imprimere una direzione nuova, moderna e strutturata al club.

Albertini non fu soltanto un dirigente sportivo: la sua biografia incrocia pagine straordinarie della storia nazionale, dalla partecipazione alla spedizione artica del dirigibile Italia nel 1928 fino alla guida, un anno dopo, della missione di soccorso organizzata per ritrovare il gruppo disperso. Una vicenda che ha lasciato tracce persino nella geografia: un fiordo porta il suo nome.

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Il Golf Club Milano nasce l’8 maggio 1928 grazie alla visione ed all’infaticabile opera del Senatore Giuseppe Bevione

Visione istituzionale: quando un club guida il movimento nazionale

La leadership di Albertini segnò una stagione fondamentale. Da presidente del club per quattordici anni e poi della Federazione Italiana Golf, guidò progetti di rinnovamento che ancora oggi rappresentano un riferimento: realizzò una nuova, imponente club house firmata dall’architetto Luigi Vietti e ampliò il campo con ulteriori nove buche.

Fu inoltre grazie alla sua visione che il club ospitò il primo Open d’Italia nel 1951, in un’epoca in cui il golf nazionale stava costruendo identità, pubblico e cultura sportiva.
È una costante della storia del club: la capacità di guardare oltre il proprio perimetro, interpretando il ruolo di istituzione più che di semplice circolo.

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La governance attuale sta recuperando proprio questo spirito. Il presidente Guido Camera ha ricordato come il rinnovo decennale della convenzione con il Consorzio della Villa Reale e del Parco di Monza abbia creato le condizioni per una pianificazione sportiva a lungo termine, condivisa con Comune e Regione Lombardia.

Ritorno dei grandi eventi: il progetto sportivo che guarda al 2028

Tra gli elementi più rilevanti della strategia attuale c’è il ritorno degli eventi agonistici di alto profilo.
Il calendario prevede:

  • Gran Premio Città di Milano, selezione per le squadre nazionali
  • Open d’Italia femminile 2026
  • Open d’Italia maschile 2028

La scelta è coerente con la tendenza europea di investire sul golf professionistico femminile, un ambito in forte crescita.
Il circolo punta così a consolidare una doppia missione: valorizzare i talenti italiani e restituire al pubblico la percezione del golf come sport dinamico, meritocratico e adatto anche alle nuove generazioni.

Le istituzioni regionali hanno sostenuto il progetto con convinzione. Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, da anni appassionato golfista, ha sottolineato la necessità di ampliare la platea di praticanti, osservando come all’estero il golf abbia già una diffusione molto più ampia e consolidata.
Un messaggio condiviso anche da Federica Picchi, sottosegretario alla Presidenza della Regione con delega a Sport e Giovani, che ha evidenziato il valore educativo di figure come Gianni Albertini: impegno, disciplina, responsabilità.

Per contesto informativo: dati ufficiali sul movimento golfistico italiano sono consultabili presso la Federazione Italiana Golf
👉 https://www.federgolf.it

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La Redazione de Il Circolo del Golf Magazine
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