martedì, 26 Novembre , 2024
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Un viaggio nel cuore del golf italiano: intervista esclusiva con Camilla Tolomei Di Lippa, Presidente dell’Ugolino Golf Club

Nel panorama scintillante del golf italiano, dove la tradizione e l’innovazione si fondono in un gioco senza tempo, emergono figure carismatiche e luoghi iconici che definiscono l’essenza dello sport. Uno di questi luoghi è l’Ugolino Golf Club, un campo che ha visto la grandezza del golf dispiegarsi sui suoi green. E dietro ogni grande club, c’è una leadership visionaria. Oggi, abbiamo l’opportunità unica di entrare nel cuore di questo club storico attraverso le parole di Camilla Tolomei Di Lippa, Presidente al suo terzo mandato all’Ugolino Golf Club. Preparatevi a scoprire la passione, la visione e l’energia che alimentano uno dei club di golf più prestigiosi d’Italia.

Camilla Tolomei Di Lippa e l’Ugolino Golf Club

CAMILLA TOLOMEI
Camilla Tolomei Di Lippa

Camilla Tolomei Di Lippa non è solo una figura di spicco nel mondo del golf italiano; è un faro di dedizione e visione strategica. Al suo terzo mandato come Presidente dell’Ugolino Golf Club, Camilla ha saputo coniugare la ricca eredità del club con un approccio innovativo, rendendo l’Ugolino un punto di riferimento non solo in Italia ma anche a livello internazionale. Sotto la sua guida il club ha continuato a prosperare, mantenendo un equilibrio tra la conservazione delle sue radici storiche e l’adozione di nuove iniziative che lo pongono al passo con il contesto golfistico contemporaneo.

L’Ugolino Golf Club, situato nelle incantevoli colline toscane, è un gioiello del golf italiano. Fondato nel 1934, è uno dei club più antichi e prestigiosi del Paese. Con un percorso che ha ospitato eventi di calibro internazionale, come l’indimenticabile Open d’Italia del 1983, l’Ugolino è più di un semplice campo da golf: è un luogo dove la storia, la cultura e lo sport si fondono in un’esperienza unica.

Ora, preparatevi ad immergervi in una conversazione esclusiva con Camilla Tolomei Di Lippa. Scoprirete i segreti del suo successo, la sua visione per il futuro dell’Ugolino Golf Club e i momenti indimenticabili che hanno segnato la sua carriera e la vita del club.

L’intervista a Camilla Tolomei Di Lippa

Ugolino

Ti chiederei di iniziare, Camilla, introducendo brevemente l’Ugolino Golf Club

L’Ugolino è uno dei circoli più antichi d’Italia. La sua storia inizia nel lontano 1889, quando un gruppo di inglesi residenti a Firenze fondò il Florence Golf Club nella zona nord della città, a Osmannoro. Poi, nel 1934, ci siamo trasferiti in questa struttura magnifica progettata dall’architetto Gherardo Bosio, un nome di spicco dell’epoca. L’edificio è notificato (quindi riconosciuto come un bene di interesse storico e patrimonio architettonico), e lo stesso vale per la piscina, il cui trampolino è stato disegnato dall’ingegnere Pierluigi Nervi. Il campo da golf è stato invece progettato da due architetti inglesi, Peter Gannon e Cecil Blandford. Quindi, siamo attivi come associazione dal 1889 e qui, in questa struttura, dal 1934. L’Ugolino oggi vanta 18 buche, un campo da tennis e circa 500 soci che frequentano il campo pratica e la palestra, dove offriamo anche servizi di estetica, massaggi e fisioterapia molto apprezzati.


La risposta di Camilla ci offre un quadro completo e affascinante dell’Ugolino Golf Club, un luogo che è tanto un tempio dello sport quanto un monumento alla storia e all’architettura italiane. Con una leadership così appassionata e informata, non c’è da stupirsi che il club continui a essere un punto di riferimento nel panorama golfistico italiano.


Sei una golfista anche tu?

Sì, da lungo tempo. Ho iniziato nel 1970, quando avevo solo 9 anni. Quindi, sono nel mondo del golf da più di cinquant’anni. Ho anche avuto l’onore di far parte della nazionale italiana negli anni ’70 e ’80, insieme a mia sorella che è stata campionessa italiana. Siamo stati introdotti a questo sport dai nostri genitori, che ci portavano qui all’Ugolino ogni fine settimana. Era un ambiente meraviglioso e sano dove trascorrere i fine settimana, lontano dalle strade e dalle piazze di Firenze.

Mi è sempre piaciuto il golf, sia giocare con gli amici sia allenarmi da sola. C’è stato un periodo, tra i 24 e i 60 anni, in cui la vita mi ha tenuto lontana dai campi da golf. Stavo finendo gli studi e iniziando a lavorare in consulenza, spesso per più di 12 ore al giorno. Ma ora, da semi-pensionata, ho più tempo per dedicarmi al golf e partecipare alle gare senior. È un ritorno alle radici, un modo per riconnettermi con vecchie amiche come Silvia Valli e Giuliana Colavito, con cui ho condiviso tanti momenti negli anni ’70. A questa età, il golf è puro sport, senza la feroce competizione che spesso caratterizza i giocatori più giovani.

Come funziona il circuito senior? Facciamolo conoscere meglio ai nostri lettori

Il circuito senior è aperto ai giocatori che hanno più di 50 anni. In Italia e all’estero ci sono diverse gare dedicate a questa categoria. Ad esempio, abbiamo l’Internazionale d’Italia Senior, che quest’anno si è tenuto a Castelgandolfo, ma ci sono anche tornei internazionali in Spagna, Francia, Olanda e così via. Questi tornei sono molto seri e ben organizzati. Di solito, si tratta di gare medal su tre giri, con un taglio dopo i primi due. Il British Amateur Senior, invece, è su quattro giri con un taglio dopo i primi due.

A settembre, alla fine della stagione, ci sono i Campionati Europei a Squadre Senior, sia maschili che femminili. La squadra nazionale viene selezionata dal direttore tecnico della federazione del Paese o da chi è considerato il capitano della squadra. In Italia, la selezione è relativamente semplice perché non abbiamo molti giocatori senior. La squadra è composta da sei giocatori più un capitano non giocatore, o una delle sei persone può fungere anche da capitano. Quest’anno, il nostro allenatore è Federica Dassù.

Il torneo inizia con una prova sul campo, seguita da due giri di qualifica medal. Ognuno gioca individualmente e i cinque migliori punteggi su sei vengono selezionati. Se ti qualifichi tra le prime otto squadre, competi per la medaglia d’oro; altrimenti, competi per i posti dal nono in giù. In totale, sono sei giorni di golf intensi ma entusiasmanti.

E come va l’Italia dei Senior nel golf?

L’Italia nel circuito senior potrebbe effettivamente fare meglio. Personalmente, ho partecipato agli ultimi due campionati europei e, purtroppo, non siamo mai riusciti a classificarci nel primo girone, il cosiddetto “Flight A”. Siamo sempre finiti nel “Flight B”, che abbiamo vinto entrambe le volte. Quindi, in un certo senso, siamo i “primi dei peggiori”.

Il vero problema è che in Italia abbiamo un numero limitato di golfisti senior, e ancor meno donne che partecipano. Molte delle giocatrici che erano forti ai miei tempi e che hanno partecipato a numerosi tornei internazionali, ora non vogliono più mettersi in gioco. Credono che lo stress sia lo stesso di quando erano più giovani e, di conseguenza, preferiscono non partecipare.

Lanciamo un messaggio alle campionesse degli anni ’80, che ne dici?

Assolutamente, sì! Vorrei invitare tutte le campionesse degli anni ’80 a riscoprire il piacere del golf attraverso le gare senior. L’atmosfera è molto più rilassata rispetto a quando eravamo più giovani. Ora, la sfortuna diventa un motivo per divertirsi, e c’è una genuina gioia nel vedere un’avversaria giocare bene. L’ansia da prestazione è molto meno presente.

Io dico che è un peccato che molte delle giocatrici più forti, che ora hanno circa 50 anni, per vari motivi esitino a partecipare a queste gare. Oltre a essere un’occasione per tutti di divertirsi di più, facendo “squadra”, questo è un vero svantaggio per noi, soprattutto perché le nostre concorrenti internazionali hanno un turnover incredibile di nuovi talenti che entrano nel circuito senior. E a questa età, la differenza di prestazioni tra i 50 e i 60 anni è notevole, soprattutto in termini di lunghezza dei tiri.

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Come presidente dell’Ugolino, quali sono i punti di forza di questo golf club secondo Camilla Tolomei Di Lippa?

L’Ugolino è molto più di un semplice campo da golf per me; è come una seconda casa. Uno dei suoi principali punti di forza è sicuramente la location. Siamo immersi in un paesaggio toscano mozzafiato che riempie il cuore ogni volta che lo si guarda.

Ma oltre alla bellezza naturale, c’è una forte sensazione di tradizione e comunità qui. A differenza di molti altri club moderni, l’Ugolino è un circolo nel vero senso della parola. È un luogo dove le persone vengono per socializzare, fare due chiacchiere e godersi la compagnia degli altri, non solo per giocare a golf quindi. È diventato una sorta di rituale quotidiano per molti dei nostri soci.

Inoltre, il nostro campo è incredibilmente accessibile. Ospitiamo circa 3.500 green fee all’anno, il che significa che c’è un flusso costante di giocatori, ma mai al punto da essere sovraffollato. Non essendo un resort, non dipendiamo dai tour operator per la nostra affluenza. Attiriamo piuttosto il tipo di turista che viene in visita in Toscana e decide di inserire una partita di golf nel suo itinerario. Ad esempio, ieri abbiamo avuto una coppia di turisti che stavano facendo un tour in moto della Toscana e hanno deciso di fermarsi per giocare 18 buche.

L’influenza positiva della Ryder Cup si sta facendo sentire?

È difficile dire con certezza se stiamo sentendo un impatto diretto dalla Ryder Cup, ma ci sono segnali promettenti. Gli investimenti commerciali ed immobiliari nel nostro territorio sono certamente un segno positivo e speriamo che la visibilità data dalla Ryder Cup possa aumentare l’appeal dell’Ugolino Golf Club a livello internazionale.

C’è una buca particolarmente nota sul percorso dell’Ugolino?

La buca 9 è considerata da molti come la più bella dell’Ugolino Golf Club. È un par 5 caratterizzato da un grande albero al centro, che aggiunge un elemento di sfida e bellezza al percorso. Ma la sua importanza va oltre l’aspetto estetico; è una buca con una storia iconica.

Durante l’Open d’Italia del 1983, che è stato uno degli eventi più seguiti nella storia del golf italiano, Bernhard Langer vinse al playoff contro Severiano Ballesteros. E Ballesteros riuscì a raggiungere il playoff grazie a un colpo straordinario proprio su questa buca, che all’epoca era la 18 (QUI il nostro articolo dedicato). Ha realizzato un approccio incredibile che è finito direttamente nella buca, sotto gli occhi di un pubblico entusiasta. Questo momento è così significativo nella storia del nostro club che abbiamo persino installato una targa commemorativa nel punto esatto dal quale Ballesteros ha effettuato quel tiro memorabile. La buca 9 è quindi non solo bella da vedere, ma è anche un luogo che evoca grandi emozioni e ricordi indimenticabili per chi ama il golf.

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Sappiamo che sei molto attiva nel promuovere il golf tra i giovani. Vuoi raccontarci come state attuando questo progetto, e come è nata questa necessità?

La necessità di aprire il golf ai giovani è diventata evidente quando abbiamo esaminato la demografia dei nostri soci. Su 556 membri, più di 180 hanno oltre 75 anni. È un segnale chiaro che non possiamo fare affidamento solo su una base di soci senior; i giovani sono il futuro del golf e del nostro club.

A differenza del passato, quando i giovani erano a malapena tollerati, oggi sono ben accolti e integrati nel tessuto sociale del club. Frequentano corsi, utilizzano la palestra e il campo pratica, e l’atmosfera è molto più vivace e gioiosa.

Per attirare un pubblico più giovane, abbiamo intensificato la nostra presenza sui social media. Grazie a Emma Tartaglia, responsabile marketing e comunicazione che gestisce anche i nostri canali social, abbiamo un calendario ben strutturato di post e contenuti che mirano a catturare l’attenzione delle nuove generazioni. L’influencer Chiara Biasi, ad esempio, proprio grazie a Emma ha visitato l’Ugolino, e i suoi post e video hanno notevolmente aumentato la nostra visibilità tra i giovani.

Inoltre, abbiamo creato una formula di avvicinamento al golf particolarmente vantaggiosa per i giovani. Vogliamo sfatare il mito che l’Ugolino sia un club d’élite con numero chiuso, un’idea che risale a decenni fa. Oggi, la nostra porta è aperta a chiunque sia curioso di scoprire questo meraviglioso sport. L’apertura non è solo essenziale, è necessaria per garantire un futuro sostenibile al nostro club.

Dal punto di vista pratico, se una persona qualunque vuole venire all’Ugolino come viene accolta?

L’accoglienza al Circolo del Golf Ugolino è strutturata per essere il più inclusiva e accogliente possibile. Per i neofiti, coloro che non hanno mai giocato a golf, offriamo pacchetti promozionali con i nostri maestri. Questi pacchetti sono a tariffe molto accessibili, specialmente se si opta per un pacchetto di 10 lezioni.

Una volta che l’allievo inizia le lezioni, gli permettiamo di frequentare la Club House per immergersi nello stile di vita e nell’atmosfera del club. Questo è un modo per far capire alla persona se il golf e il nostro club sono adatti a lei.

Se dopo questa fase iniziale la persona è interessata a continuare, offriamo un abbonamento neofita a 600 euro. Questo permette di sperimentare tutti i servizi del club per sei mesi, dalla piscina al campo pratica, senza dover diventare subito socio a tutti gli effetti.

Dopo questo periodo, la quota di iscrizione varia in base all’età. Abbiamo diverse fasce di età con quote corrispondenti. Ad esempio, i più giovani, fino a sette-otto anni, pagano la quota più bassa di 330 euro. Man mano che l’età aumenta, la quota sale, fino a raggiungere la quota piena a 36 anni. Questo sistema a scaglioni rende il club accessibile a persone di tutte le età e livelli di esperienza.

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Parlavi del valore aggiunto del giocare a golf rispetto ad altri sport, e dell’immenso valore che riveste la frequentazione di un circolo di golf con tutta la sua struttura…

Il valore aggiunto del frequentare un circolo del golf come l’Ugolino è molteplice. Innanzitutto, c’è la bellezza del luogo. I campi da golf, sia qui all’Ugolino che all’estero, sono spesso situati in ambienti naturali di straordinaria bellezza. Quindi, già il solo fatto di praticare uno sport all’aria aperta in un contesto così affascinante è un grande vantaggio.

Ma il golf offre anche un tipo di formazione caratteriale che è difficile da trovare in altri sport. Nel golf, sei tu da solo con te stesso e la tua palla. Non c’è un arbitro o un giudice di linea; sei tu che devi rispettare le regole e assumerti la responsabilità delle tue azioni. Questo aspetto educativo è particolarmente prezioso, soprattutto per i più giovani che stanno ancora formando il loro carattere.

Nel golf, la competizione è principalmente con te stesso e con il campo, non con gli altri giocatori. È un gioco che ti insegna l’autocontrollo, la disciplina e l’integrità. Se fai un errore, sei tu che devi assumerti la responsabilità, senza la possibilità di incolpare altri. Questo crea un senso di responsabilità e onestà che è estremamente prezioso, sia sul campo che nella vita.

E poi la possibilità di stringere relazioni proficue, in un ambiente rilassato e dai tempi lenti

Assolutamente, il golf è un ottimo veicolo per fare nuove amicizie e stringere relazioni significative. Negli Stati Uniti, per esempio, è raro che ti lascino giocare da solo; ti inseriscono in un tee time con altre persone, il che offre un’ottima opportunità per socializzare. Non è raro che sui campi da golf si chiudano affari e per me, che vengo dal mondo aziendale, frequentare un circolo costituisce senz’altro un valore aggiunto. Ad esempio, durante le gare di circolo che sono a sorteggio, c’è sempre la possibilità di incontrare nuove persone.

Inoltre, la cultura del golf è molto inclusiva. Nel nostro circolo, per esempio, è prassi darsi del “tu,” il che abbassa le barriere sociali e rende l’ambiente più accogliente. Contrariamente al cliché che vede il golf come uno sport elitario, la realtà è molto diversa. È uno sport che accoglie tutti e offre numerose opportunità per arricchire la propria rete sociale e professionale.


Un caloroso ringraziamento a Camilla Tolomei Di Lippa per averci accolto con tanta ospitalità e per aver condiviso con noi la sua passione e la sua visione per l’Ugolino Golf Club. È stato un vero piacere scoprire da vicino questo gioiello del golf italiano.

Tour dei Campi dellUgolino Golf Club con Emma Tartaglia

Dopo l’intervista abbiamo avuto l’opportunità di fare un giro completo del campo con Emma Tartaglia e Sandro Imperlati, vice presidente e direttore del Montelupo Golf Club e Segretario dell’Ugolino. Le viste mozzafiato sulle campagne fiorentine che circondano l’Ugolino sono state un vero regalo per gli occhi e per l’anima. Un’esperienza davvero unica che ci ha permesso di comprendere appieno il fascino e la magia di questo luogo. Intanto Camilla si allenava in campo per il prossimo torneo che l’attende. Eccola sfidare, con altre golfiste, una buca con vista sulle campagne fiorentine.

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Grazie a Camilla, ad Emma, Sandro, e a tutto il team dell’Ugolino per aver reso questa visita indimenticabile.

Virginia Rifilato
Giornalista, redattrice e copywriter. Direttrice del primo magazine dedicato ai circoli di golf italiani.
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